Delle clip, dei frammenti di vita, di un viaggio.
Un percorso reale e metaforico allo stesso tempo, per le vie del centro della Sardegna, del Mandrolisai.
Un ritorno alle radici.
Tutto ciò ha generato “Mater Insula”: un progetto che vuole abbracciare la Sardegna tutta. Non si ferma qui, quindi.
Ma per adesso ho deciso di focalizzarmi su questa parte dell’Isola che mi appartiene, forse. Che porta il mio cognome nel grembo di un ramo, nel pascolo del bestiame, nella foglie della vite.
Da piccolo tante volte sono andato in quel lembo di terra, nel centro esatto della Sardegna, e forse anche del Mediterraneo.
Tante volte, percorrendo la strada da Nùoro ad Atzara, rimanevo affascinato da quella natura così feroce, così audace. Così.
Pensavo che sarebbe stato bello un giorno fermarsi per dare orgoglio e importanza a quello che vedevo scorrere dal finestrino.
Così, un paio di anni fa, ho iniziato un lento percorso di ricerca, di dettagli. Ho fermato con delle clip, il momento del viaggio e posato lo sguardo sui dettagli, della strada, della natura, di quello che ci circonda.
Questo progetto metaforicamente, vuole spingere l’osservatore a ragionare sui dettagli, su tutto ciò che troppo spesso ci sfugge, a cui diamo poco conto.
Ecco quindi la stessa musica, lenta e progressiva, che abbraccia lo sguardo. Ti obbliga a rimanere incollato sul movimento di un ramo o su un tratto di strada. Su una parte del cielo.
Quasi come se fossimo in un altro luogo, eppure c’é. Si chiamo Mandrolisai.
Massimo Demelas
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