Si sente spesso dire, parlando di marketing, che “il contenuto è tutto“, che “devi creare contenuti di qualità“, che “senza una buona strategia di content marketing non vai da nessuna parte“.
Sono tutte affermazioni vere. Direi fondamentali, a patto di capire esattamente il significato di contenuto.
Contenuto/contenitore può essere riconducibile alla sfera della casa, della famiglia, della protezione, del calore.
Parlare di contenuto significa prendersi cura di qualcuno o qualcosa.
Contenuto è anima, cuore, gioia.
Il contenuto è una sorpresa, è l’attesa. È un regalo che penso e realizzo.
Contenuto è un qualcosa di assolutamente romantico.
Se si riescono a capire questi concetti, che pian piano sto cercando di applicare io per primo, allora tutto assume un significato diverso. Anche nel marketing.
Dobbiamo metterci in testa che per fare le cose bene, devi per forza farle con il cuore, con l’anima, con la passione.
Fare contenuto non riguarda solo il mondo del content marketing assoluto, quindi articoli, post, video.
Fare contenuto riguarda anche il mondo tangibile, la realtà della ristorazione, dello svago, della musica.
Fare contenuto riguarda anche i locali: che sia un supermercato o un bar, tutto deve essere pensato per farti vivere un’esperienza, o comunque qualcosa di assolutamente positivo e unico.
E questo è un compito molto difficile.
Domenica passeggiando per Milano sono passato davanti a “Caffè Napoli“, una catena di caffetterie con numerosi punti a Milano.
Era da tanto che volevo prendere un caffè da loro.
Per me il caffè è uno stile di vita. Mi piace. Lo bevo perché mi piace. Mi piace sentire il gusto avvolgente, quella sensazione di vellutata intensità, pienezza.
Non sempre riesco a bere dei caffè che mi piacciono realmente. Il più delle volte sono troppo lunghi, troppo tostati. O semplicemente sono una schifezza.
Ad ogni modo, quando posso sperimento sempre nuovi caffè.
Così, questa domenica, mentre ero nei pressi delle Colonne, ho voluto assaggiare il caffè di Caffè Napoli.
Morbido, corposo, pieno. Con quella cremina che riesce a mantenere intatto il gusto “amaro” come piace a me, ma allo stesso tempo dona una caratteristica nota di dolcezza.
L’espresso costa 1 euro, come dappertutto.
Ma a differenza degli altri locali, identici gli uni con gli altri, dentro Caffè Napoli vivi per certi versi un’esperienza.
Caffè Napoli crea contenuto.
Il locale è l’emblema della regola principale per fare impresa: creare contenuto di valore che possa caratterizzarti e distinguerti. E infatti dentro Caffè Napoli riesci ad entrare in un altro mondo, anche se solo per un paio di minuti, il tempo necessario per gustare il caffè.
Caffè Napoli crea contenuto a partire dal caffè, dalla mitica cremina e dalla macchina del caffè con una leva in più rispetto allo standard (un tipo di macchina del caffè così l’ho vista solo a Napoli). Ma crea contenuto e quindi valore anche grazie all’arredamento curato, semi vintage ma attuale. Crea contenuto, valore ed esperienza anche grazie al pavimento, alle luci, alla musica.
Caffè Napoli si differenzia totalmente e nettamente dalla concorrenza.
O probabilmente hanno creato un nuovo mercato, hanno dato voce a quei bisogni latenti di ognuno di noi.
Come nel 1979 la Sony ha lanciato il Walkman, ascoltando la necessità di un pubblico che amava la musica e il jogging (che oggi chiamiamo running), probabilmente Caffè Napoli ha ascoltato la necessità di trasformare un break , quello del caffè, spesso considerato come semplice modo per “svegliarsi” e ricaricare le pile, in un rito.
Il rito del “vero espresso napoletano” in una “autentica casa partenopea“.
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Massimo Demelas
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