Ho scritto tanto riguardo a Nuoro 2020 e al contest per la creazione del marchio.
Il concorso inizialmente era aperto a studenti e professionisti e successivamente è stato modificato, rimanendo aperto solo agli studenti.
Ma avevo già disegnato la mia idea. Avevo già speso diverse giornate per riflettere e tradurre in una forma grafica ciò che avevo in mente per Nuoro.
Disegnare un marchio non è un lavoro semplice.
Disegnare un marchio è un lavoro.
Lavoro significa fatica. Traballu, trabajar, travaglio. Sacrificio.
Sacrificare il tempo. Questo significa lavoro.
Impegnarsi in qualcosa, investendo il proprio tempo.
Ho investito del tempo per l’ideazione del marchio per Nuoro 2020.
Ero riuscito a ritagliarmi un paio di giorni lavorando di notte. Facendo bozzetti e prove al computer.
Ho tutte le bozze fatte a mano, e decine di file di prova realizzati con Illustrator.
La prima idea che ho voluto sviluppare riguardava il volto di una donna sarda, protetto ed arricchito dal suo muccadore.
Ricordo di averlo disegnato in maniera netta, marcata. Era un volto spigoloso che sprigionava severità, malinconia, audacia.
Questa idea è stata succesivamente sviluppata e tradotta nel marchio che ho presentato: l’allegoria della vita nuorese, con i volti di un popolo intero, quel senso di antichità e tradizione ma con uno slancio verso il futuro.
Nel marchio che ho disegnato ognuno può veder il volto che più lo rappresenta.
Il volto di Nuoro 2020.
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