Keith Haring arriva a Milano: dal 21 febbraio 2017 al 18 giugno 2017, le sue opere saranno esposte a Palazzo Reale.

Un’evento unico per l’Italia e per Milano, che anno dopo anno cerca di trovare nuove strade che le permettano di posizionarsi come capitale di un turismo sempre più raffinato e alla ricerca di arte, cultura e divertimento.

La mostra dal titolo “Keith Haring. About art” è strutturata in ben 110 opere.

Keith Haring è uno degli artisti più audaci della seconda metà del Novecento. Haring ha influenzato tutta l’epoca contemporanea, quella della pubblicità e della comunicazione. Ha disegnato nuove linee guida di un mondo pop in continua evoluzione.

Lui è morto. Ma la sua arte, la sua anima, il suo modo di interpretare i temi sociali, il suo mondo estremamente pop sono sempre vivi e soprattutto forti ed attuali.

Ho quindi voluto elencare 5 buoni motivi per visitare la mostra di KEITH HARING a Milano:

  1. La usa arte è sinonimo di semplicità, sia nel suo segno materiale che concettuale. Semplice è l’opposto di complicato, e per giungere alla semplicità è necessaria bravura, competenza, sacrificio e tanto studio. Tutti ingredienti che troviamo in Haring sia come uomo che come artista.
  2. Ha influenzato gli ultimi 25 anni. Lui, insieme a Basquiat e Warhol, hanno creato dei ponti comunicativi con tutto il mondo della televisione, della musica, del cinema, della società dagli anni ’80 ad oggi.
  3. È un giovane, lo era e lo è tutt’ora. In questo momento storico, dove la “generazione fantasma”, la mia, la nostra, la generazione di quelli nati a cavallo tra anni ’80 e ’90, sembra smarrita e impaurita, la sua bravura e il suo coraggio, il suo essere fuori dagli schemi, con garbo e orgoglio, devono essere stimolo per fare sempre meglio. Per crederci. Per emergere.
  4. Con una semplicità disarmante è riuscito a parlare di AIDS, razzismo, droga, discriminazioni delle minoranze. Senza urlare, senza dibattiti in tv come siamo ormai abituati a vedere e subire, senza tweet, senza social network. Solo con la usa arte.
  5. Perché in questa mostra potremmo osservare l’intero mondo di Haring. Le sue opere saranno infatti affiancate a quelle di altre epoche e momenti storici: dall’arte più antica, quella rupestre e preistorica a cui si ispirava per creare dei segni immediati e impattanti, alle testimonianze dell’America precolombiana fino alle mille suggestioni evidenziate da artisti come Jackson Pollock, Jean Dubuffet e Paul Klee.